Secondo uno studio condotto da ResumeBuilder, su un campione di 1000 manager di importanti aziende americane, il chatbot Chat GPT sviluppato da OpenAI sta prendendo il posto dei lavoratori. Il 49% delle aziende utilizza già questa intelligenza artificiale, e il 48% ha affermato di aver sostituito alcuni dipendenti con il chatbot. In totale, il fenomeno coinvolge il 23,5% delle realtà intervistate, ovvero quasi 1 su 4. Il 93% di queste aziende ha in programma di espandere l’uso della tecnologia, confermando i timori di coloro che sostengono che la AI porterà alla cancellazione di milioni di posti di lavoro. I manager sembrano entusiasti dei risultati e non hanno intenzione di fermarsi qui.
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Dal coding al copywriting, quali professioni soffrono la “concorrenza” di Chat GPT
Quali sono le mansioni in cui la chatbot più avanzata sta già affiancando (o sostituendo) i lavoratori umani? Dalla ricerca è emerso che il 66% delle aziende sta utilizzando la piattaforma di OpenAI per scrivere codice informatico, il 58% per il copywriting e la creazione di contenuti, il 57% per l’assistenza clienti. L’analisi ha anche valutato il grado di soddisfazione dei manager sui risultati prodotti da Chat GPT. Anche in questo caso arrivano notizie preoccupanti per gli uomini. Il 55% ha affermato che la qualità del lavoro del chatbot è eccellente.
Da assistiti ad assistenti? Il futuro delle professioni a rischio
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha avvertito che ChatGPT non dovrebbe ancora essere utilizzato per le attività più importanti a causa della natura ancora non esente da errori dell’intelligenza generativa. Nonostante ciò, i manager sembrano non preoccuparsi dei problemi di qualità, poiché i risparmi sui costi del lavoro sembrano essere un vantaggio maggiore. È probabile che i lavoratori umani continueranno a essere utilizzati per controllare ed eventualmente correggere le imperfezioni di ChatGPT. Tuttavia, questa prospettiva sembra avvalorare la tesi secondo cui la AI cancellerà posti di lavoro, poiché le attività produttive richiederanno meno dipendenti in futuro.
Fine di un’epoca, che scenari offre il nuovo ciclo?
Come affrontare il problema dell’automatizzazione del lavoro? Alcuni esperti suggeriscono di considerare anche i nuovi posti di lavoro creati dall’avvento dell’AI. Ad esempio, la figura del prompt engineer, ovvero un tecnico specializzato nell’istruire correttamente i sistemi di intelligenza artificiale generativa.
Tuttavia, pensare che queste figure possano compensare completamente la perdita di programmatori, grafici, copywriter e giornalisti sarebbe illusorio. Anche se potrebbero nascere nuovi servizi, come già accaduto dopo l’avvento di internet, è più probabile che il sistema capitalistico debba rivedere il proprio modello organizzativo per adeguarsi al nuovo paradigma tecnologico. In altre parole, dovremmo lasciare definitivamente alle spalle il XX secolo e adattarci a un mondo sempre più guidato dall’AI.