Influencer Marketing: +69% di trasparenza commerciale

A seguito del ruolo sempre più centrale delle piattaforme social, creator e influencer svolgono un ruolo sempre più impattante nel consigliare ed indirizzare le scelte di acquisto dei propri follower. E' per questo motivo che all'interno dell'influencer marketing viene inevitabilmente, riposta sempre più attenzione alla strategia di vendita e alla trasparenza.
Influencer-Marketing

A seguito del ruolo sempre più centrale delle piattaforme social, creator e influencer svolgono una funzione sempre più incisiva nel consigliare ed indirizzare le scelte di acquisto dei propri follower. E’ per questo motivo che all’interno dell’influencer marketing viene inevitabilmente, riposta sempre più attenzione alla strategia di vendita e alla trasparenza.

Si parla quindi di una maggiore trasparenza quella che si evidenzia negli ultimi periodi tra le condivisioni social di creator ed influencer. Questi, per questioni di correttezza, devono inserire hashtag e segnalare ai propri utenti che il post o la storia è di carattere commerciale. Pratica che, in funzione anche del crescente investimento in campagne di advertising, si sta consolidando sempre più nel tempo.

Trasparenza +69% su Instagram nell’ultimo anno

Secondo lo studio annuale condotto dall’Osservatorio istituito da Buzzoole, “La trasparenza nell’Influencer Marketing”, nel 2021 sono stati pubblicati 426.233 contenuti “trasparenti”, i quali hanno generato 214 milioni di interazioni.

Lo studio

Lo studio ha interessato tutti i post (stories escluse) pubblicati su Instagram, YouTube, Twitter e Facebook, contenenti gli hashtag della trasparenza più utilizzati: #ad, #adv, #sponsorizzato, #sponsored, #sponsoredby, #gifted, #giftedby, #supplied e #advertising.

I social più trasparenti

Anche per il 2021, Instagram viene riconfermato come luogo preferito per le attività, dove con il 65,4% dei post realizzati dai creator, vengono generate 88,2% delle interazioni. Al secondo posto troviamo Twitter con il 30,3% dei post. Infine, per quanto riguarda Facebook il dato è sottostimato (3,7%) in quanto per motivi di privacy la piattaforma non permette di effettuare rilevazioni puntuali.

I settori più trasparenti

Terzo classificato il settore del food con il 9.8%, che fino allo scorso anno veniva occupato dal tech. Medaglia d’argento per il settore della (prodotti per la cura del corpo) con il 13.9%. Al primo posto invece troviamo il settore della moda (abbigliamento e calzature), il quale si riconferma quello più attento alle regole con il 29,2% dei post prodotti.

Seguono il mondo della tecnologia (elettronica di consumo) con il 9% dei post, dell’intrattenimento (tv, gaming) con l’8,7% dei post, gli accessori (borse, orologi e gioielli) con l’8,6% e il beverage con il 4,4%. Come nel 2020 anche questo anno emerge il comparto health care con un 3,1% di post trasparenti incentrati soprattutto sull’igiene personale e i dispositivi di sicurezza per proteggersi dal contagio.

Per quanto riguarda le stagionalità, si nota un incremento delle campagne sponsorizzate da parte dei brand in concomitanza delle prime riaperture da parte del governo.

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