Italian Digital Media Observatory e le fake news

Nasce l’Italia Digital Media Observatory uno strumento a difesa della informazione affidabile con lo scopo di distinguere il vero dal falso e “tutelare la democrazia”.

Nell’ambito di un progetto a sfondo europo, alla Luiss nasce l’hub italiano Idmo che vede lo stanziamento di 11 milioni di euro.

Perchè nasce l’Italian Digital Media Observatory

Lo scopo è quello di costruire un punto di riferimento che sia in grado di contrastare le fake news e quindi tutelare un informazione degli utenti che sia affidabile. Infatti, con tale obiettivo la Commissione europea ha creato l’European digital media observatory, vale a dire un network di hub nazionali sull’analisi dei social media. Quello italiano è stato supportato dalla Luiss Guido Carli di Roma, dove il giorno 20 settembre è stato presentato. Inoltre, verrà realizzato insieme a Rai, Tim, Gruppo Gedi La Repubblica e vedrà la partnership con partner quali Fondazione Enel, Corriere della Sera, The European House Ambrosetti, Newsguard.

“Un fenomeno non nuovo, quello della disinformazione, ma che la tecnologia rende più veloce. Quello che faremo come Gruppo Tim è mettere a disposizione la nostra tecnologia per combattere questo fenomeno. Fake news non è solo una notizia falsa ma anche la negazione della notizia vera. In questo processo l’intelligenza artificiale sarà importante. Abbiamo già una data room dove controlliamo cosa succede sulla rete monitorando quali sono le notizie che si diffondono di più e abbiamo constatato il dilagare di trolls. Ad oggi non è immaginabile che chi guadagna, con ricavi anche rilevanti, su una piattaforma non abbia nessuna responsabilità. Se qualcuno guadagna miliardi su una piattaforma non è sbagliato chiedergli di essere responsabile. Questo non significa effettuare una forma di censura ma applicare la stessa normativa prevista per i direttori delle testate giornalistiche”.

CEO, Luigi Gubitosi 

Come ricordato da Gubitosi, in tale scenario per combattere la disinformazione, è centrale il ruolo svolto da chi lavora e guadagna miliardi grazie alle piattaforme social. E al contempo è imprescindibile cercare di sconfiggere l’anonimato in rete.

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