L’innovazione al centro della consulenza

Un’azienda che non innova è un’azienda destinata a morire. Oggi più che mai. Ne è convinto Felice Marinelli, socio fondatore dello studio di dottori commercialisti e revisori contabili Marinelli & Partners.
Innovazione-Consulenza

Un’azienda che non innova è un’azienda destinata a morire. Oggi più che mai. Ne è convinto Felice Marinelli, socio fondatore dello studio di dottori commercialisti e revisori contabili Marinelli & Partners. Una realtà che, nei processi interni e nell’assistenza ai clienti, mette da sempre al centro l’innovazione. Vediamo come.

Come studio, state implementando progetti innovativi sia per quanto riguarda l’assistenza che fornite ai vostri clienti, sia come sistemi di processo interni allo studio?
Partiamo dalle attività di consulenza. L’innovazione è al centro dell’attività che svolgiamo sia nei processi interni sia, e soprattutto, nella assistenza ai nostri clienti. Un’azienda che non innova è un’azienda che sarà destinata a morire perché sviluppo e sostenibilità vanno di pari passo con l’innovazione. Lo Studio per questo assiste i suoi clienti giornalmente nella creazione del valore e dell’innovazione. Ad esempio, ci stiamo occupando di un consorzio che lavora al progetto rete-unica che sicuramente rappresenta uno dei deal a più alto tasso di innovazione del momento e lo sarà per lungo tempo. Siamo stati precursori nello sfruttamento dei fondi europei presentando diversi contratti di sviluppo, l’ultimo lo abbiamo presentato per l’isola di Capri per un valore di oltre 50 milioni di euro e già ne abbiamo in cantiere di nuovi. Si crea innovazione mettendo le imprese nelle condizioni di poter investire nella ricerca e nell’innovazione mediate acquisto di macchinari innovativi, migliorando il processo produttivo, ma, anche, sensibilizzando il management a cogliere tutte le opportunità per fare innovazioni di processo oltre che di prodotto. Non solo, per offrire un servizio sempre migliore al cliente è fondamentale innovare anche nei processi interni della nostra organizzazione professionale. Abbiamo fatto una scelta chiara e controcorrente: mantenere una dimensione di boutique di eccellenza. Questo non significa certo restare immobili in un mercato che velocemente cambia e si evolve. In questo senso abbiamo implementato i programmi in cloud per integrare nei processi di studio anche i clienti stessi, abbiamo istituito un’area dedicata alla comunicazione e continuiamo a svolgere studi e aggiornamenti in maniera stabile con tutti i membri dello Studio. È proprio questo – a mio avviso- il pilastro fondamentale dell’innovazione: l’aggiornamento continuo. Senza ricerca e senza aggiornamento non si può offrire al cliente una consulenza innovativa, non parliamo di tecnologia, di cloud o di standardizzazione ma di finanza alternativa, di occasioni di finanza agevolata, di cogliere al volo le tendenze di mercato. Solo così si può capire dove intervenire per garantire il miglior servizio al cliente.
A riguardo basti pensare che noi, pur essendo una boutique, integriamo oggi una libreria di oltre 2 mila volumi e numerosi abbonamenti a riviste. Crediamo nel trasferimento della conoscenza e cerchiamo di innovare anche in questo, ecco perché presto presenteremo un corso di perfezionamento dal taglio pratico offerto dallo
studio a studenti e professionisti sotto i 29 anni, sarà il primo nel sud Italia. Abbiamo in programma anche l’apertura di una sede a Milano e presto anche a Roma.

In che modo, invece, l’innovazione è entrata a far parte delle dinamiche di studio e quanto ha influito, in questo senso, lo scoppio dell’emergenza sanitaria?
L’emergenza Covid ha cambiato il modo di interagire con le altre persone, questo ha reso necessario un cambiamento radicale nella gestione dell’attività professionale che penso resterà anche dopo la pandemia. Lo smart working e i programmi in Cloud hanno permesso di non interrompere il rapporto con i clienti ma anzi di implementarlo e per questo non saranno abbandonati con la fine del Covid. L’obiettivo dello Studio è stato quello di trasformare la pandemia in un’opportunità. Mi spiego meglio, per lo Studio è stata un’occasione per ripensare il lavoro da zero, fermarsi qualche giorno e ridisegnare la struttura interna ma soprattutto analizzare il mercato per capire dove andare. Questo ci ha convinti della necessità di creare uno studio che assista a 360 gradi il Cliente con l’integrazione di altre figure professionali come avvocati o anche notai. L’idea è creare un network di professionisti e studi che agiscano come un unico studio condividendo gli stessi valori, lo stesso prestigio e la stessa qualità professionale per offrire un servizio completo ma che sia di livello. Per i clienti abbiamo sin da subito istituito una task force che studiasse ogni normativa volta a fronteggiare l’emergenza e già ora stiamo preparando aree dedicate per le occasioni che arriveranno con l’attuazione del Recovery Plan.

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