Stop a TikTok, dopo la decisione della Casa Bianca i social americani volano

Lo stop a TikTok sta prendendo piede negli Stati Uniti soprattutto dopo che il parlamento europeo ha vietato l'uso dell’app in tre istituzioni dell'UE, raccomandando al personale UE di eliminare l'app dai propri dispositivi personali a causa di problemi di sicurezza informatica.
Stop a TikTok

Lo stop a TikTok sta prendendo piede negli Stati Uniti soprattutto dopo che il parlamento europeo ha vietato l’uso dell’app in tre istituzioni dell’UE, raccomandando al personale UE di eliminare l’app dai propri dispositivi personali a causa di problemi di sicurezza informatica.
Le azioni dei social media statunitensi hanno risposto positivamente a questa notizia con le azioni di Snap che guadagnano il 9,5%. Questo social media, infatti, ha la base di utenti più giovane e quindi con ogni probabilità si avvantaggerebbe se TikTok vedesse diminuire il suo successo a causa di questi divieti.

Stop a TikTok, quali implicazioni per il titolo

Simone Di Biase BG Saxo Stop a TikTok
Simone Di Biase, BG Saxo

Le ultime sessioni di mercato hanno registrato un notevole interesse per le azioni dei social media statunitensi poiché gli USA sono pronti a seguire l’UE che sta ponendo una serie di divieti su alcune società tecnologiche straniere, tra cui la popolare app TikTok fornita dalla cinese ByteDance.
Le preoccupazioni alla base di queste nuove norme sono legate all’attività delle agenzie di intelligence cinesi che attraverso l’app potrebbero accedere ai dati degli utenti.
Nei giorni scorsi, il parlamento dell’UE ha vietato TikTok per i dispositivi del suo personale a causa di problemi di sicurezza informatica. L’app, quindi, è ora vietata in tre delle principali istituzioni dell’UE e il parlamento Europeo ha anche emesso un avviso “fortemente raccomandato” a tutto il personale di eliminare l’app TikTok dai propri dispositivi personali.
Questo nervosismo per le violazioni dei dati non è a senso unico poiché, un paio di settimane fa, anche le autorità cinesi hanno esortato le imprese statali ad eliminare gradualmente l’utilizzo delle quattro grandi società di accounting, tutte provenienti da paesi occidentali, spinte da preoccupazioni per la sicurezza dei dati. Queste mosse bilaterali sottolineano il disaccoppiamento tra Cina e paesi occidentali rispetto a diverse tecnologie chiave.

Snap ha ottenuto il massimo dall’imminente disegno di legge statunitense

L’imminente disegno di legge sulla tecnologia straniera ha causato un rally delle azioni dei social media statunitensi con Snap (+9,5%) che ha guidato i rialzi del settore. Misti, invece, gli altri titoli con Meta (-0,2%), Alphabet (+1,6%) e Pinterest (+1,1%). Il motivo per cui Snap ha reagito in modo nettamente positivo è che TikTok è ampiamente utilizzato dai giovani che rappresentano lo stesso target di Snap. YouTube di Google è un’altra piattaforma di social media che potrebbe vedere un effetto positivo dai divieti di TikTok. Mentre i titoli dei social media stanno avendo una spinta nelle scorse sedute, è importante ricordare che la performance a 5 anni di queste società è stata inferiore al mercato azionario complessivo, ad eccezione di Alphabet, evidenziando un settore che ha perso le sue dinamiche di crescita e l’interesse degli investitori.

Social media, valutazioni azionarie in netto calo

Dopo il boom della pandemia, i rendimenti azionari delle società di social media hanno avuto un drastico calo. Il cambiamento più drammatico si osserva sulle azioni Snap con il rapporto EV/S (Enterprise value-to-sales) a 2 anni crollato dal picco a 18x all’attuale 3x.
Con il passare del tempo gli investitori sono diventati disinteressati ai titoli dei social media. Da una parte questo è dovuto allo stop a TikTok da parte della Casa Bianca che ha scosso radicalmente il panorama dei social media negli Stati Uniti e in Europa, ma vanno considerate anche le modifiche alla privacy dei dati di Apple che hanno avuto un impatto anche sui prezzi della pubblicità online perché il monitoraggio è diventato più difficile.
In generale, però, la crisi energetica, l’aumento dei prezzi delle materie prime, il reshoring, lo US CHIPS Act e la guerra in Ucraina hanno spinto gli investitori verso aziende e temi legati al mondo fisico.

A cura di Simone Di Biase, Head of Relationship Management BG SAXO

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